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SUPERBONUS 110%

superbonus 110%

Accedi al Super Bonus 110%

All’interno di questo quadro normativo SUPERBONUS di grandi possibilità, Smarteuropa, in collaborazione con professionisti specializzati nella prestazione di servizi di consulenza e assistenza tecnica relativa ai crediti d’imposta ed alle detrazioni fiscali concessi dallo Stato Italiano, e in virtù dell’esperienza pluriennale maturata a sostegno di piccole piccole e medie imprese, ha costituito una Long List di imprese edili, fornitori e professionisti a lei associati, e ha concluso partership con General Contractor ovvero società disposte ad acquisire il credito derivante dalla detrazione riconosciuta per gli interventi previsti dal Superbonus.

Lo scopo quindi è quello di offrire al committente la possibilità di definire un progetto e verificare la fattibilità a realizzare interventi di efficientamento energetico del proprio immobile a “costo 0% ” affidandosi a consulenti in grado di coprire l’intero iter, dalla progettazione alla cessione del credito d’imposta.

Per maggiori informazioni scaricare il seguente documento: Guida bonus fiscale saint gobain

Perchè scegliere il Superbonus 100%

Superbonus è l’occasione che mette in evidenza le abilità manageriali dell’amministratore, la capacità di lavorare in team, la leadership, la programmazione, la tecnica persuasiva e la potenza della comunicazione efficace.
E’ l’effettivo partiacque tra chi è in grado di reggere un percorso ad ostacoli in vista della realizzazione di un progetto e chi, per evitare difficoltà, preferisce non mettersi in gioco, negando ai clienti di cogliere un’opportunità unica.
Ma quali sono le abilità necessarie per proporre, ideare, concretizzare e portare a termine il superbonus? Per meglio comprenderlo, utilizziamo la m etafora del viaggio. Il superbonus è come il viaggio che abbiamo sempre sognato di fare almeno una volta nella vita e che alla fine è lì, a portata di mano, ma va attentamente pianificato per non trasformarsi in un incubo.
In questo viaggio l’amministratore deve essere un tour operator ed una guida al tempo stesso: il coordinatore perfetto che parte dallo studio del potenziale viaggiatore, dalle sue esigenze, tenendo conto delle sue risorse, per arrivare a proporgli la meta ideale. Non solo: lo dovrà accompagnare anche durante il viaggio e fargli da guida autorevole, preparata e plurilingue per dirigerlo alla meta “indenne” tra mille insidie e difficoltà.
Prima di partire ci si deve preparare e avere pronta la mappa nei minimi dettagli: l’amministratore deve prima di tutto formare se stesso, attraverso corsi professionali, attraverso l’approfondimento della materia e deve dotarsi di una rete di conoscenze e collaborazioni adeguate. Proseguendo con la metafora del viaggio: deve avere un’agenzia organizzata meticolosamente e pronta a soluzioni d’emergenza in vista di possibili imprevisti.
Nulla lo deve spaventare, perché ha sempre pronto un piano B. Avendo alle spalle un’adeguata preparazione professionale ed organizzativa si è pronti a pianificare il viaggio e si parte quindi dall’analisi del condominio: dal tipo di immobile con le sue caratteristiche e le sue peculiarità. Non tutti gli edifici si prestano al 110% , non tutti sono idonei per quel viaggio. Non è sufficiente la volontà di partire: occorre essere pronti.Non si possono appaltare dei lavori solo perchè sono “gratis”: questa è una logica che favorisce solamente sprechi e speculazioni. L’opportunità ha senso solo in vista del reale efficientamento sismico ed energetico degli edifici.
Il tutto non è gratis a prescindere da quello che effettivamente sborseremo e che sarà pur sempre qualcosa: una polizza, l’assistenza di un legale e un riconoscimento al lavoro dell’amministratore, oltre all’eventuale costo del commissioning. Chi non è disposto a un minimo sacrificio economico di fronte ad una simile occasione ed ai benefici che si avranno in termini di valorizzazione del bene e di ritorno economico, non merita di partire, non si merita quel viaggio che avrà comunque un costo sulla collettività.
Paga lo Stato significa che pagheremo noi, che genereremo ulteriore debito che ricadrà sulle future generazioni. Sfruttiamo bene questo indebitamento. Meritiamo lo sforzo che le generazioni future saranno chiamate a compiere, per un fine di valorizzazione del nostro patrimonio, ai fini di una qualità di vita migliore e sostenibile.
Chi sono i viaggiatori? Ovviamente i condomini. Che cosa vogliono realmente? Quali sono le loro esigenze? Quali le resistenze?Vogliono efficientare l’immobile dal punto di vista energetico, sismico o vogliono sfruttare entrambi i bonus al 110%? Vogliono un maggior comfort abitativo? Sono mossi da fini speculativi, magari per rivendere l’immobile a breve? Vogliono risparmiare? Vogliono una casa green? Vogliono cedere il credito? Quale prezzo (non solo in termini economici, ma anche di piccoli sacrifici e disagi) sono disposti a pagare per la riuscita del progetto? La comitiva che deve partire può essere mossa da esigenze diverse e qualcuno può non essere convinto: c’è chi è pronto a partire anche senza il biglietto; chi non sa bene cosa vuole ma lo fa perché è gratis e chi non vuole assolutamente partire, perché “tanto c’è la fregatura”.
La direzione deve essere una: ha senso intraprendere il viaggio se l’obiettivo è unico oppure se ve ne sono di compatibili e tali da non provocare troppi scali o “fuori programma”.Occorre quindi chiedersi sulla base delle reali esigenze se vale la pena di partire: questa è la fase della pre-fattibilità.
Se la risposta è positiva dobbiamo quindi seguire attentamente le tappe successive segnate sulla mappa assicurandosi di chi fa cosa in ogni momento e passare alla vera e propria progettazione, partendo dallo studio di fattibilità e la verifica documentale per la certezza di avere la conformità urbanistica.Necessaria in questa fase la raccolta dei consensi alla cessione del credito, predisporre la check list da fare sottoscrivere per i lavori privati trainati, per poi passare al progetto esecutivo: la vera e propria effettiva partenza. Il viaggio ha quindi inizio con la fase contrattuale, l’impianto del cantiere, per proseguire con le asseverazioni, la fine lavori, il visto di conformità, l’invio delle pratiche in piattaforma telematica e la cura dei rapporti con Agenzia delle Entrate ed ENEA e in ultimo con la conservazione documentale: il tutto discusso, deciso e deliberato attraverso almeno tre assemblee e correttamente verbalizzato.
Ma come si può monitorare la perfetta riuscita del viaggio, senza rischi di dirottamento?Attraverso la procedura di commissioning, una specie di super direzione lavori, condotta da un’unica figura coinvolta dalla fase di studio del progetto e che rimarrà fino al ritorno a casa da questo viaggio, ossia con la messa in esercizio di ogni impianto installato e fino alla verifica della fruibilità completa dell’edificio riqualificato. Questa figura, alter ego dell’amministratore (come il referente in loco del tour operator) è in grado di garantire la continuità delle intenzioni, delle soluzioni progettuali e della loro realizzazione durante tutto il percorso, fungendo dal filo conduttore e collettore delle informazioni, mettendo il progetto al riparo da possibili rischi di cui i più comuni sono:
1.la sottostima dei costi e dei tempi di realizzazione.
2.La corsa contro il tempo, per cui la realizzazione è stretta nei tempi, si prosegue in fretta monta e le verifiche in corso d’opera sono trascurate o date per buone.
3.Collaudo approssimativo a causa dell’esaurimento delle risorse economiche e del tempo a disposizione.
Nel superbonus sono rischi che non dovremmo correre, tenendo presente che non siamo di fronte ad un appalto tradizionale e che quando si installa un componente in un edificio, questo è destinato a durare decenni. Il superbonus è qualcosa di unico ed estremamente complesso: è come un viaggio in un paese esotico, meta poco battuta dai normali tour operator. Non dobbiamo fare l’errore di paragonarlo ad un appalto tradizionale: non è un viaggio qualunque.
Non è mai accaduto che un cantiere riguardasse contemporaneamente lavori afferenti a parti comuni e a parti private, lavori diversi per tipologia: riqualificazione energetica e sismica, e che si sostanziasse in opere altrettanto diverse: dalle quelle murarie ai rivestimenti, dagli infissi agli impianti tecnologici, alla domotica ecc… E’ intuitivo che ciò possa portare una serie di problematiche diverse, talvolta di difficile risoluzione. E le difficoltà, molto spesso, finiscono per amplificarsi sia sotto il profilo economico che temporale.Ecco perché, a causa della complessità delle norme e degli adempimenti concernenti il Superbonus, sta accadendo che molti committenti – soprattutto per lavori molto articolati e/o afferenti grandi complessi immobiliari – si rivolgano a figure strutturate sia per il compimento delle opere, sia per la gestione di tutti i rapporti con le diverse imprese e con i professionisti coinvolti nel processo di valutazione, progettazione, realizzazione, rendicontazione e conformità delle opere.
E l’obiettivo che porta a ricorrere al commissioning è semplice ed altrettanto intuibile: mira all’ottimizzazione dei tempi e del costo economico, nonché alla diversificazione delle responsabilità, tecniche e giuridiche, da parte del committente.In processi complessi, il commissioning presenta innumerevoli vantaggi, perché vigila sui processi costruttivi e tiene conto di tutte le varie tempistiche da rispettare, evitando il rischio di stop estremamente anti-economici.
La procedura di commissioning prevede un piano di controllo qualità che altro non è che un documento che indica le azioni, le scadenze, l’allocazione di risorse ed i documenti di supporto del processo di commissioning. Risponde alle domande cosa (far) fare, quando farlo (fare), chi lo deve fare, con che mezzi e come tracciarlo ai fini del controllo della qualità. Qualunque attività venga svolta (sopralluogo, visita in cantiere, test funzionale, colloquio, riunione), viene registrata in un formulario formulario per registrarne i risultati.
Sviluppato in bozza durante la fase di definizione delle esigenze, il piano poi viene continuamente aggiornato, visionato ed approvato dalla D.L. e dal Committente al termine di ogni fase.Oltre al controllo qualità esiste anche il monitoraggio dei problemi attraverso un apposito registro, in cui si annota in forma sintetica ogni problema riscontrato e le soluzioni adottate.
Il registro riguarda la progettazione, l’ installazione ed il collaudo e tiene traccia di tutti i problemi nel corso del tempo.In tale registro, ogni problema avrà un record in cui verranno segnati:
  • Definizione del problema
  • Apparecchio o sistema coinvolto
  • Data di segnalazione
  • Autore della segnalazione
  • Descrizione del problema
  • Sintesi della discussione
  • Soluzione raccomandata
  • Soluzione adottata
  • Responsabile della correzione
  • Data attesa di risoluzione
  • Verifica della chiusura del problema
  • Data della verifica di chiusura del problema.
Il commissioning prevede anche delle check list operative di cantiere: liste per verificare che sono stati installati i componenti giusti e che sono collegati, calibrati e predisposti correttamente, pronti per essere avviati in sicurezza.E’ necessaria una lista di controllo diversa per ogni tipo di oggetto, manufatto, impianto.Qualunque installatore o costruttore strutturato dovrebbe avere liste simili per accertarsi che il lavoro terminati sia fatturabile. Se non le ha le suggerisce il commissioning.Prediligere liste con risposte preparate (SI/NO/N.A.) e spazi per note Utile anche una documentazione fotografica (foto delle targhe con sigla, tipo e numeri di matricola apparecchi, almeno di quelli principali).Queste liste sono utilissime per documentare ed avvalorare i SAL.
Gli errori da evitare
  • Non avere una mappa
  • Non costituire un team affiatato
  • Non ricorrere al commissioning
  • Non costituire un fondo ex art.1135 c.c. anche se si è scelta l’opzione dello sconto in fattura. Il che non significa costituirlo finanziariamente, ma contabilmente perché sia chiara la spesa e quindi la quota detraibile di ciascun condómino.
  • Fare un unico contratto, ma tanti quanti sono i condómini che con le spese trainate concorrono al compimento del progetto.
  • Fare un unico riparto con contabilità condominiale e privata.
  • Non avere consulenza legale dedicataLe 8 abilità indispensabili dell’amministratore project manager partono quindi dall’ascolto e dall’analisi per individuare la tipologia dell’edificio e le sue esigenze unite a quelle dei condòmini per arrivare alla decisione di intraprendere il progetto. In succession: 
    1.autorevolezza
    2 competenzaa
    3 persuasione per essere seguito e riconosciuto come “guida” non solo dall’assemblea, ma da tutte le parti coinvolte. 
    Per condurre alla decisione occorrono anche franchezza e realismo e non mostrare solo i vantaggi del progetto: non si deve fare leva solo sui benefici, ma contemporaneamente anche sugli svantaggi della mancata decisione. E’ infatti naturale diffidare di qualcosa che appare troppo vantaggiosa, poichè si teme che nasconda un fregatura. Se invece si pone all’attenzione dei condòmini lo scenario più cupo che si prospetterebbe se non si procedesse nella direzione indicata, si avranno più probabilità di successo. 
    4. predittività: cercare di prevedere ogni mossa e creare appropriate contromosse per controllare il percorso ad ogni tappa.
    5. flessibilità ribaltando logiche rigide che in passato ci hanno messo all’angolo. Dobbiamo continuamente evolvere e, specie nel superbonus, fare necessariamente esperienza, perché è l’unico modo per imparare. Non tutti i processi fileranno lisci e per questo dobbiamo essere elastici e capaci di mutare prospettiva, con realismo e consapevolezza, tenendo presente che il pensiero positivo è una possibile strategia per migliorare, ma non risolve le situazioni. Nella crisi infatti i più capaci tenderanno a migliorare ed i meno capaci a peggiorare.
    6 Managerialità: il superbonus 110% che lo si voglia oppure no, sta costringendo gli amministratori a diventare veri e propri manager, a dispetto, ancora una volta, della considerazione riservata loro dalle istituzioni e dall’opinione pubblica generale. L’esperienza ci sta mettendo alla prova e vincente diventa sempre più insistentemente trovare soluzioni funzionali agli obiettivi da raggiungere, con continui slalom che ci permettano di destreggiarci nei meandri un ordinamento incapace di fornire strumenti per gestire in maniera efficace ed efficiente gli immobili. Il facility e project manager è l’amministratore del superbonus poichè è la figura che deve avere la visione d’insieme nella gestione di una infrastruttura e di tutto ciò che contiene ed è in grado, come ad es. nel progetto 110%, di coordinare tavoli complessi a cui invitare tutti gli stakeholder competenti necessari. Una figura che, indipendentemente dalle dimensioni della struttura che gestisce, deve utilizzare rigide procedure, coinvolgendo e dirigendo la squadra più adatta alla situazione.Una figura fondamentale per affrontare la nuova rivoluzione socio economica, che disponga della giusta dose di umiltà, per ascoltare i componenti dei tavoli, che apporti le sue competenze in uno degli ambiti a lui più congeniali (manageriale, architettonico, tecnologico, sanitario, ecc.), che abbia soft skills per affrontare la necessaria resilienza, che abbia una visione d’insieme, sistemica, generalista e funzionale ai progetti per coordinare la progettazione e la conduzione del bene e delle sue tecnologie, per gestire l’intero edificio inteso come un organismo.
    7. prospettiva ad ampio respiro seguendo i principi del cosiddetto Pensiero Snello o Lean thinking Il Lean Thinking, oltre che un metodo da applicare, è innanzitutto una forma mentis che l’amministratore deve acquisire, cioè un modo di pensare che ispira il metodo stesso e si fonda su cinque principi:
  • Valore Il punto di partenza è sempre la definizione del valore secondo la prospettiva del cliente/condòmino adeguatamente indirizzato. Valore è solo quello che il cliente è disposto a pagare e ad investire; tutto il resto non conta.
  • Mappatura Per non sprecare tempo e risorse occorre “mappare” il flusso del valore, ovvero delineare tutte le attività riferite al progetto nel suo insieme in cui si articola il processo operativo distinguendo tra quelle a valore aggiunto e quelle non a valore aggiunto ●Flusso Il processo di creazione del valore è visto come un flusso, che deve scorrere in modo continuo.
  • Progetto “tirato”. Soddisfare il cliente significa realizzare quello che vuole, condividendone gli obiettivi. Il progetto è così “tirato” dal cliente, anziché “spinto” e quindi più propenso al coinvolgimento ed alla responsabilizzazione.
  • Perfezione La perfezione è il punto di riferimento a cui si deve tendere sempre, attraverso il miglioramento continuo, e corrisponde alla completa eliminazione degli sprechi di risorse, alla correzione degli errori per raggiungere il risultato in maniera ottimale.

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